sabato 29 maggio 2010


PAURA

L'ulivo spezzato di via dei Georgofili_Firenze_2004 Dicembre_PICT0075
L'ulivo spezzato in via dei Georgofili a Firenze
(bomba nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993)


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Ciampi: "La notte del '93 con la paura del golpe"



Parla l'ex presidente della Repubblica: "Alle quattro di notte parlai con Scalfaro al Quirinale e gli dissi 'dobbiamo reagire'. Grasso dice cose giuste" di Massimo Giannini




da La Repubblica, 29 maggio 2010

venerdì 28 maggio 2010


MAGGIORANZE



 da L'Espresso, 27 maggio 2010



Noi contro la legge di Umberto Eco



Le norme sulle intercettazioni. Il controllo dei tg della tv pubblica. E prima il lodo Alfano, i tagli alla scuola... Berlusconi trasforma le istituzioni un passo dopo l'altro, con lentezza. Perché i cittadini assorbano i cambiamenti come naturali. Così al colpo di Stato si è sostituito lo struscio di Stato.

nota la definizione della democrazia come sistema pieno di difetti ma di cui non si è ancora trovato nulla di meglio. Da questa ragionevole assunzione discende, per la maggior parte della gente, la convinzione errata che la democrazia (il migliore o il meno peggio dei sistemi di governo) sia quello per cui la maggioranza ha sempre ragione. Nulla di più falso. La democrazia è il sistema per cui, visto che è difficile definire in termini qualitativi chi abbia più ragione degli altri, si ricorre a un sistema bassamente quantitativo, ma oggettivamente controllabile: in democrazia governa chi prende più consensi. E se qualcuno ritiene che la maggioranza abbia torto, peggio per lui: se ha accettato i principi democratici deve accettare che governi una maggioranza che si sbaglia.

Una delle funzioni delle opposizioni è quella di dimostrare alla maggioranza che si era sbagliata. E se non ce la fa? Allora abbiamo, oltre a una cattiva maggioranza, anche una cattiva opposizione.

 


Quante volte la maggioranza può sbagliarsi?
 



  • Per millenni la maggioranza degli uomini ha creduto che il sole girasse intorno alla terra (e, considerando le vaste aree poco alfabetizzate del mondo, e il fatto che sondaggi fatti nei paesi più avanzati hanno dimostrato che moltissimi occidentali ancora credono che il sole giri) ecco un bel caso in cui la maggioranza non solo si è sbagliata ma si sbaglia ancora.


  • Le maggioranze si sono sbagliate a ritenere Beethoven inascoltabile o Picasso inguardabile,


  • la maggioranza a Gerusalemme si è sbagliata a preferire Barabba a Gesù,


  • la maggioranza degli americani sbaglia a credere che due uova con pancetta tutte le mattine e una bella bistecca a pasto siano garanzie di buona salute,


  • la maggioranza si sbagliava a preferire gli orsi a Terenzio e (forse) si sbaglia ancora a preferire "La pupa e il secchione" a Sofocle.


  • Per secoli la maggioranza della gente ha ritenuto che esistessero le streghe e che fosse giusto bruciarle,


  • nel Seicento la maggioranza dei milanesi credeva che la peste fosse provocata dagli untori,


  • l'enorme maggioranza degli occidentali, compreso Voltaire, riteneva legittima e naturale la schiavitù,


  • la maggioranza degli europei credeva che fosse nobile e sacrosanto colonizzare l'Africa.



In politica Hitler non è andato al potere per un colpo di Stato ma è stato eletto dalla maggioranza, Mussolini ha instaurato la dittatura dopo l'assassinio di Matteotti ma prima godeva di una maggioranza parlamentare, anche se disprezzava quell'aula «sorda e grigia».
 


Sarebbe ingiusto giocare di paradossi e dire dunque che la maggioranza è quella che sbaglia sempre, ma è certo che non sempre ha ragione.
 


In politica l'appello alla volontà popolare ha soltanto valore legale ("Ho diritto a governare perché ho ricevuto più voti") ma non permette che da questo dato quantitativo si traggano conseguenze teoriche ed etiche ("Ho la maggioranza dei consensi e dunque sono il migliore").

In certe aree della Sicilia e della Campania i mafiosi e i camorristi hanno la maggioranza dei consensi ma sarebbe difficile concluderne che siano pertanto i migliori rappresentati di quelle nobilissime popolazioni.
Recentemente leggevo un giornalista governativo (ma non era il solo ad usare quell'argomento) che, nell'ironizzare sul caso Santoro (bersaglio ormai felicemente bipartisan), diceva che costui aveva la curiosa persuasione che la maggioranza degli italiani si fosse piegata di buon grado a essere sodomizzata da Berlusconi. Ora non credo che Berlusconi abbia mai sodomizzato qualcuno,
ma è certo che una consistente quantità di italiani consente con lui senza accorgersi che il loro beniamino sta lentamente erodendo le loro libertà. Erodere le libertà di un paese significa di solito mettere in atto un colpo di Stato e instaurare violentemente una dittatura. Se questo avviene, gli elettori se ne accorgono e, se pure non hanno la forza di zione di colpo di Stato che è con lui cambiata.

 


Al colpo di Stato si è sostituito lo struscio di Stato.

 


All'idea di una trasformazione delle strutture dello Stato attraverso l'azione violenta il genio di Berlusconi è stato ed è quello di attuarle con estrema lentezza, passettino per passettino, in modo estremamente lubrificato. Pensate alla inutile violenza con cui il fascismo, per fare tacere la voce scomoda di Matteotti, ha dovuto farlo ammazzare. Cose da medioevo. Non sarebbe bastato pagargli una buona uscita megagalattica (e tra l'altro non con i soldi del governo ma con quelli dei cittadini che pagano il canone)? Mussolini era davvero uomo rozzissimo. Quando una trasformazione delle istituzioni del Paese avviene passo per passo, e cioè per dosi omeopatiche, è difficile dire che ciascuna, presa di per sé, prefiguri una dittatura - e infatti quando qualche cassandra lo fa viene sbertucciata. Il fatto è che per un nuovo populismo mediatico la stessa dittatura è un sistema antiquato che non serve a nulla. Si possono modificare le strutture dello Stato a proprio piacere e secondo il proprio interesse senza instaurare alcuna dittatura.
 


 



  • Si può dire che il lodo Alfano prefiguri una tirannia? Sciocchezze.


  • E calmierare le intercettazioni attenta davvero alla libertà d'informazione? Ma suvvia, se qualcuno ha delitto lo sapranno tutti a giudizio avvenuto, e l'evitare di parlare in anticipo di delitti solo presunti rispetta se mai la privatezza di ciascuno di noi. Vi piacerebbe che andasse sui giornali la vostra conversazione con l'amante, così che lo venisse a sapere la vostra signora? No, certo. E se il prezzo da pagare è che non venga intercettata la conversazione di un potente corrotto o di un mafioso in servizio permanente effettivo, ebbene, la nostra privatezza avrà bene un prezzo.


  • Vi pare nazifascismo ridurre i fondi per la scuola pubblica? Ma dobbiamo risparmiare tutti, e bisogna pur dare l'esempio a cominciare dalle spese collettive. E se questo consegna il paese alle scuole private? Non sarà la fine del mondo, ce ne sono delle buonissime.


  • È stalinismo rendere inguardabili i telegiornali delle reti pubbliche? No, se mai le vecchie dittature facevano di tutto per rendere la radio affettuosissima. Ma se questo va a favore delle reti private? Beh, vi risulta che Stalin abbia mai favorito le televisioni private?
     



Ecco, la funzione dei colpi di Stato striscianti è che

 


le modificazioni costituzionali non vengono quasi percepite,
o sono avvertite come irrilevanti.

 


E quando la loro somma avrà prodotto non la seconda ma la terza Repubblica, sarà troppo tardi. Non perché non si potrebbe tornare indietro, ma perché la maggioranza avrà assorbito i cambiamenti come naturali e si sarà, per così dire, mitridatizzata. Un nuovo Malaparte potrebbe scrivere un trattato superbo su questa nuova tecnica dello struscio di Stato. Anche perché di fronte a essa ogni protesta e ogni denuncia perde valore provocatorio e sembra che chi si lamenta dia corpo alle ombre.

Pessimismo globale, dunque?
No, fiducia nell'azione benigna del tempo e della sua erosione continua. Una trasformazione delle istituzioni che procede a piccoli passi può non avere tempo per compiersi del tutto, a metà strada possono avvenire smandrappamenti, stanchezze, cadute di tensione, incidenti di percorso. È un poco come la barzelletta sulla differenza tra inferno tedesco e inferno italiano. In entrambi bagno nella benzina bollente al mattino, sedia elettrica a mezzogiorno, squartamento a sera. Salvo che nell'inferno italiano un giorno la benzina non arriva, un altro la centrale elettrica è in sciopero, un altro ancora il boia si è dato malato… Tagliare la testa al re o occupare il Palazzo d'Inverno è cosa che si fa in cinque minuti.

 


Avvelenare qualcuno con piccole dosi d'arsenico nella minestra prende molto tempo, e nel frattempo chissà, vedrà chi vivrà.



 


Per il momento, resistere, resistere, resistere.

 


La mia lettura per sottolineature e colorazioni in questo ormai triste giornale di bordo.


martedì 25 maggio 2010


La libertà di informazione
a qualcuno piace così



 



Davvero il "popolo della libertà" e il "popolo della Lega" vogliono questo?

Davvero non sanno di non avere il diritto di imporlo al popolo italiano?

Intendo il POPOLO ITALIANO vero, quello garantito e guidato dalla Carta Costituzionale della Repubblica Italiana, una delle migliori Costituzioni democratiche esistenti, forse la migliore.

domenica 23 maggio 2010


Falcone è Vivo
Tutte le vittime sono Vive
Noi  Vivi siamo Vivi

Sono morti tutti per noi
, per gli ingiusti, abbiamo un grande debito verso di loro e
dobbiamo pagarlo, continuando la loro opera...dimostrando a noi stessi e al mondo che Falcone è vivo.

Paolo Borsellino ricordando Giovanni Falcone ad un mese dalla morte



 



Voglio celebrare Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, magistrato e moglie, e Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani,i tre agenti della scorta. Oggi è il 18° anniversario della loro morte.
Ma accanto a loro sono tutte presenti le vittime della mafia.
E presenti
sono anche tutte le famiglie, gli amici e le amiche, le colleghe e i colleghi, tutto un mondo di relazioni e di affetti, da quel giorno irrimediabilmente condannato al dolore del''assenza.
Infine sono presenti tutte le cittadine e i cittadini che  da quelle morti sono stati colpiti, defraudati, feriti.
Sarebbe finalmente giusto poter dedicare loro un'ode alla maniera diFoscolo: All'Italia risanata. E, invece, non si può, anzi c'è una nuova battaglia da fare per fermare il governo di mister B. e i suoi sodali in Parlamento fortemente intenti a rendere più difficile il risanamento dell'Italia.    

 



Chi azzoppa la democrazia 
di BARBARA SPINELLI 



 

mercoledì 12 maggio 2010


 



La liberta' e' partecipazione informata.



Difendiamoci dalle leggi ingiuste,
difendiamo la Costituzione Italiana.

 





PER LA LIBERTÀ D'INFORMAZIONE,
PER LE LIBERTÀ COSTITUZIONALI



All’appello contro la legge bavaglio sulle intercettazioni hanno già aderito quasi 30.000 persone, gruppi, sindacati e associazioni.



All’appello hanno dato il loro sostegno alcuni tra i maggiori costituzionalisti italiani:



Valerio Onida, Presidente dell’Associazione dei costituzionalisti italiani; Alessandro Pace, già Presidente della stessa associazione; Gaetano Azzariti; Lorenza Carlassare; Mario Dogliani; Gianni Ferrara.



Per approvare il disegno di legge è stata impressa una vistosissima accelerata ai lavori parlamentari Sono previste sedute mattutine, pomeridiane e notturne della Commissione Giustizia del Senato per concludere l’esame di un testo dall’impianto proibizionista e punitivo. E’ indispensabile moltiplicare gli sforzi per rafforzare l’opposizione a questo attentato alle libertà costituzionali.



Invitiamo tutti a a metterci la faccia, alla pagina Facebook http://bit.ly/cVcr10 che ha raggiunto il numero di 15.800 adesioni oppure a firmare in calce l'appello che ha già raggiunto la cifra enorme di 13.107 firme.



La libertà è partecipazione informata”



 



Al Senato la maggioranza cerca di imporre la Legge sulle intercettazioni telefoniche che scardinerebbe aspetti essenziali del sistema costituzionale.



Sono a rischio la libertà di manifestazione del pensiero ed il diritto dei cittadini ad essere informati.



Non tutti i reati possono essere indagati attraverso le intercettazioni e viene sostanzialmente impedita la pubblicazione delle intercettazioni svolte



Una pesante censura cadrebbe sull’informazione. Anche su quella amatoriale e dei blog (Art.28).



Se quella legge fosse stata in vigore, non avremmo avuto alcuna notizia dei buoni affari immobiliari del Ministro Scajola e di quelli bancari di Consorte.



Se la legge verrà approvata, la magistratura non potrà più intervenire efficacemente su illegalità e scandali come quelli svelati nella sanità e nella finanza, non potrà seguire reati gravissimi.



Si dice di voler tutelare la Privacy: un obiettivo legittimo, che tuttavia può essere raggiunto senza violare principi e diritti.



Si vuole, in realtà, imporre un pericoloso regime di opacità e segreto.



Le libertà costituzionali non sono disponibili
per nessuna maggioranza.




Stefano Rodotà
Fiorello Cortiana
Juan Carlos De Martin
Arturo Di Corinto
Carlo Formenti
Guido Scorza
Alessandro Gilioli
Enzo Di Frenna




 

lunedì 3 maggio 2010


3 Maggio
Giornata Onu per la Libertà d’Informazione



Giornata Unesco per la libertà di stampa nel mondo. I Tg italiani se ne dimenticano

Libertà di informare e di essere informati. La menzogna non è libertà.

Urgono grandi e piccoli atti di ribellione per tenere la testa alta e allontanare la vergogna dell'acquiescenza, dell'indifferenza, della mancanza di dignità. Per esempio:

"La dignità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini"

Valigia Blu


le ronde di controllo del Tg1

Minzobugie, blitz in RAI

Clicca sulla foto


Minzobugie, secondo tempo






 



domenica 2 maggio 2010

sabato 1 maggio 2010


 Primo Maggio 2010
 



Art. 1.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

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 E' ancora una festa?
 



http://messaggeroveneto.gelocal.it/multimedia/home/24377136/1



Udine, cento tute “senza testa” per ricordare morti bianche e chi perde il lavoro.



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Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.



Immigrati africani durante la raccolta delle arance a Rosarno


Immigrazione: Consiglio d'Europa critica metodi di respingimento italiani

Immigrazione: Consiglio d'Europa critica metodi di respingimento ... 

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E, infine, la festa. La festa dei lavoratori. Una festa per immaginare un lavoro degno degli esseri umani. Tra utopia e volontà di progresso civile per tutti in ogni parte del pianeta Terra. Buon Primo Maggio!