«La verità, solo la verità, sull’Italicum»,


scrive Renzi nella let­tera pub­bli­cata da La Stampa, dalla quale ripren­diamo i pas­saggi fon­da­men­tali per sot­to­porli a veri­fica dei fatti.


«Que­sta legge elet­to­rale pre­vede un bal­lot­tag­gio come per i sindaci»…

Nel caso dei comuni si tratta di un bal­lot­tag­gio tra due soli can­di­dati a sin­daco. L’elettore può cono­scerli e può sce­gliere. Nel caso dell’Italicum ci sarà un bal­lot­tag­gio tra liste con in palio i 93 seggi del pre­mio di mag­gio­ranza. L’elettore voterà 93 aspi­ranti depu­tati che non può conoscere. 

«Con­sen­tendo un pic­colo mar­gine di sicurezza»…

L’Italicum garan­ti­sce almeno 340 seggi al primo par­tito. Le simu­la­zioni sulla base dei son­daggi più recenti asse­gnano 344 seggi al Pd, 101 al M5S, 68 alla Lega, 64 a Forza Ita­lia e molti meno a tutti gli altri.

…«Più o meno la metà degli eletti sarà espres­sione di un col­le­gio grande poco meno di una pro­vin­cia media»…

Si tratta dei capi­li­sta bloc­cati, can­di­dati non in un solo col­le­gio ma poten­zial­mente in dieci, tanti quante le plu­ri­can­di­da­ture con­sen­tite. I pluri-candidati non saranno «espres­sione» della popo­la­zione di una pro­vin­cia, ma potranno essere impo­sti senza pre­fe­renze a sei milioni di cit­ta­dini in dieci col­legi anche lon­tani, com­pa­rendo ad esem­pio sulle schede di un quar­tiere di Milano, di Palermo, a Vene­zia, Lecce, Peru­gia, Mes­sina, Fog­gia, Como, Cuneo e Taranto. Solo suc­ces­si­va­mente sce­glie­ranno per quale col­le­gio optare. È quello che avviene adesso con il Porcellum.

…«La soglia di sbar­ra­mento è stata abbas­sata al 3% (in Ger­ma­nia per inten­derci è al 5%)»…

In Ger­ma­nia non c’è il pre­mio di mag­gio­ranza, pre­vi­sto invece e assai con­si­stente con l’Italicum. Para­go­nare due sistemi diversi serve solo a con­fon­dere. Sarebbe come dire che in Fran­cia, per inten­derci, la soglia di sbar­ra­mento non esiste.

…«Il pre­mio viene attri­buito alla lista vin­cente, non più alla coa­li­zione: con que­sto atteg­gia­mento spe­riamo di arri­vare a un com­piuto bipo­la­ri­smo»… …«Si impe­di­sce di fare le solite ammuc­chiate elet­to­rali chia­mate coa­li­zioni che il giorno dopo si sciol­gono come neve al sole»…

Nulla impe­di­sce alle coa­li­zioni di pre­sen­tarsi alle ele­zioni come «listoni». Anzi, la pos­si­bi­lità di can­di­dare capi­li­sta bloc­cati serve (anche) a garan­tire una quota di seggi ai pic­coli par­titi che tro­ve­ranno con­ve­niente con­fluire sotto le inse­gne del par­tito grande, aiu­tan­dolo a rag­giun­gere il pre­mio. Dopo le ele­zioni potranno tran­quil­la­mente divi­dersi. Due anni fa il Popolo delle libertà si è pre­sen­tato come lista, non come coa­li­zione, poco dopo si è diviso tra Forza Ita­lia e Nuovo cen­tro­de­stra. E così Scelta civica, dalla quale si è sepa­rata Per l’Italia, e il Movi­mento 5 Stelle dal quale sono nati Alter­na­tiva libera, Movi­mento X e Ita­lia lavori in corso.

…«Final­mente la sera stessa del voto sapremo chi ha vinto»…

Final­mente? Non c’era alcun ritardo da col­mare. Con l’Italicum l’Italia sarà il primo e unico paese in Europa il cui sistema elet­to­rale garan­ti­sce mate­ma­ti­ca­mente al primo par­tito la mag­gio­ranza asso­luta nella camera politica.

…«Rot­ta­mato il cosid­detto Porcellum»…

È stata la Corte costi­tu­zio­nale ad abbat­tere la legge Cal­de­roli detta Por­cel­lum. Dichia­rando l’illegittimità del pre­mio di mag­gio­ranza senza soglia e delle liste bloc­cate lun­ghe che non con­sen­ti­vano agli elet­tori la cono­sci­bi­lità degli eletti. Con l’Italicum nel caso di bal­lot­tag­gio non c’è alcuna soglia al pre­mio di mag­gio­ranza: può andare a un par­tito che al primo turno si è fer­mato al 20%. Anche se al bal­lot­tag­gio vota una mino­ranza di elet­tori. Quanto alla cono­sci­bi­lità degli eletti, è minima nel caso dei capi­li­sta bloc­cati plu­ri­can­di­dati. E la ripar­ti­zione nazio­nale dei seggi pro­duce un effetto «slit­ta­mento»: l’elettore sce­glie un can­di­dato in un col­le­gio ma con­tri­bui­sce a eleg­gerne un altro, in un col­le­gio differente.

…«Man­diamo in sof­fitta anche il desi­de­rio stri­sciante di un neo­cen­tri­smo consociativo»…
Al con­tra­rio l’Italicum è fun­zio­nale all’affermazione di un grande par­tito cen­trale, e cen­tri­sta, che con­durrà le trat­ta­tive con i più pic­coli da posi­zioni di forza. Prima delle ele­zioni cer­cherà di rag­giun­gere la soglia del 40% e gua­da­gnare così il pre­mio al primo turno. Ma non potrà farlo alla luce del sole costi­tuendo una coa­li­zione, offrirà allora posti nel «listone». Dopo il primo turno, nel caso di bal­lot­tag­gio, non è pre­vi­sta la pos­si­bi­lità di appa­ren­ta­menti tra­spa­renti. Dun­que il par­tito più grande potrà cer­care il soste­gno dei pic­coli con altri mezzi, ad esem­pio pro­met­tendo posti di governo. Siamo lon­tani dalla fine del con­so­cia­ti­vi­smo annun­ciata da Renzi. Che del resto è al governo (e sta appro­vando la legge elet­to­rale) con Alfano.

…«È una legge seria e rigo­rosa che con­sente all’Italia di avere sta­bi­lità e rappresentanza»…

Ammesso che il pro­blema dell’Italia negli ultimi vent’anni sia stato l’instabilità, que­sta non è mai stata con­se­guenza di uno scarso mar­gine in ter­mini di seggi alla camera. Ma caso­mai delle rot­ture suc­ces­sive all’interno della mag­gio­ranza o della dif­fe­renza nei risul­tati tra camera e senato. Desti­nata quest’ultima ad aumen­tare ancora, visto che la camera alta sarà eletta con un sistema elet­to­rale diverso dall’Italicum. Almeno fino a che sarà eletta. Poi i sena­tori saranno nomi­nati da (e tra) i con­si­glieri regio­nali. Senza alcuna pre­oc­cu­pa­zione per la rap­pre­sen­tanza, del resto già pesan­te­mente sacri­fi­cata dal pre­mio di maggioranza.

…«Ci sarà spa­zio al senato per rie­qui­li­brare la riforma costi­tu­zio­nale facendo atten­zione ai neces­sari pesi e con­trap­pesi: nes­suna blin­da­tura, nes­suna forzatura»…

La riforma costi­tu­zio­nale è già blin­data, per­ché nel pre­ce­dente pas­sag­gio alla camera il governo ha cor­retto la com­mis­sione, dove era stato appro­vato un solo emen­da­mento sfug­gito al patto del Naza­reno. È stato pro­prio Renzi a imporre il ritorno al testo ori­gi­na­rio dell’articolo 2, appena due mesi fa, per evi­tare che fosse pos­si­bile «rie­qui­li­brare» suc­ces­si­va­mente qual­cosa. Della com­po­si­zione del senato non si potrà più discu­tere. Gra­zie anche ai tanti «can­guri» e alle «sedute fiume» che hanno spinto avanti la riforma costi­tu­zio­nale. Deci­sa­mente delle «forzature».