venerdì 27 novembre 2009

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«La dignità umana nel nascere e nel morire»

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"Nascere» e «morire» sono due momenti decisivi della nostra esistenza, su cui si concentrano moltissimi interrogativi." ...

Il messaggio del Cardinal Martini ai medici cattolici fa rifulgere anche la dignità della vita che si snoda tra i punti estremi della vita e della morte. E' la dignità del vivere di cui siamo responsabili singolarmente, nonostante i condizionamenti delle alterne vicende e dell'ambiente in cui ciascun percorso si attua. Ringrazio il Cardinale per le sue parole, luminoso esempio soprattutto quando ci si sente smarriti o scoraggiati.   

venerdì 13 novembre 2009

Mobilitazione web contro il lodo Ghedini


red. Leg, 13-11-2009



Giustizia, torniamo in piazza per informare


"Il Parlamento che approva il lodo Ghedini, ennesima legge per premiare i potenti e massacrare i più deboli non mi rappresenta".


Libertà e Giustizia chiede di inviare questo testo via mail ai presidenti di Camera e Senato. Una mobilitazione via web per ribadire che deputati e senatori che votano quella legge non mi rappresentano, non lo fanno a mio nome. Ecco di seguito il testo girato via mail, via Facebook e via Twitter a tutti i contatti dell'associazione, con una catena virtuale per costruire una diga, il principio di una resistenza per dire che la misura è colma.



Ai presidenti di Camera e Senato:
Fermate lo scempio della giustizia

Il Parlamento che approva il lodo Ghedini, ennesima legge per premiare i potenti e massacrare i più deboli non mi rappresenta.

Se sei d'accordo, invia anche tu questo testo ai presidenti di Camera e Senato (
schifani_r@posta.senato.it, fini_g@camera.it e cc lgiustizia@yahoo.it)


Ci rimane soltanto l'aria ANTONIO SCURATI 19 novembre 2009


giovedì 12 novembre 2009

Voci da Destra sulla Riforma della Giustizia

Foto dal sito: www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Caso-Mills...



Ieri il Presidente della Camera a Otto e Mezzo su LA7 ha ripetuto alcune idee dirompenti per il mondo berlusconista, sia pure con minore determinazione e rimostranze consuete ai giornalisti che equivocano o lavorano troppo di fantasia.

Oggi un'intervista di Caterina Perniconi alla deputata Angela Napoli dal titolo
"Il disagio di Angela: il PdL si occupa solo del Capo". Il Fatto quotidiano, 12 novembre 2009.

Intanto continua,con toni dai più drammatici ai più funesti o tragicomici, la battaglia per il Capo, da una parte, e per il rspetto delle leggi, dall'altra. Forse più tardi farò la mia piccola e incompleta rassegna stampa. Un'antologia esauriente di articoli sulla "Riforma della Giustizia" si trova nella Rassegna stampa completa della Camera (il link si trova nel sito di Libertà e Giustizia). 

mercoledì 4 novembre 2009



 



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Intorno all'ostensione del Crocifisso nei luoghi pubbici in Italia
La sentenza del Consiglio d'Europa e le reazioni italiane

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La sentenza integrale in italiano. (Parte essenziale: QUI)

Memoria del Consiglio di Stato sul Crocefisso:
QUI .

AINIS Nessuna legge lo prevede


Crocifissi a "La vita in diretta" Rai 1, parte 1/4...


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Nella prima parte le opinioni e le argomentazioni che concordano con la sentenza o che NON concordano ma con argomentazioni che in parte condivido, nella seconda quelle contrarie dai toni scortesi o violenti o sostenute da argomentazioni che non condivido.
Da laica, "diversamente credente" (), schierata non solo in difesa dei principi di libertà religiosa dello Stato laico ma soprattutto in difesa del Crocifisso, che rispetto profondamente, e della religiosità autentica che non ama le divisioni tra guelfi e ghibellini, raccoglierò dopo le mie piccole idee.
Buon senso e lungimiranza suggerirebbero ai cattolici di sostenere la laicità dello Stato, garanzia di equità per tutti, credenti di religioni diverse e "diversamente" credenti di nessuna religione, soprattutto in considerazione dei cambiamenti sociali, quelli in atto e quelli futuri.

I PARTE

 






Riteniamo un traguardo di civiltà, laicità, tolleranza, libertà e pacificazione religiosa la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo che ha detto «no» all’esibizione del crocifisso nelle scuole pubbliche, pronunciandosi sul ricorso di una cittadina italiana. Finalmente una buona notizia dagli Organismi della Unione Europea che restituisce, in parte, quella realtà istituzionale alla democrazia ed ai diritti di cittadinanza.

Questa nostra valutazione è coerente con tutta la storia delle comunità di base che si sono sempre impegnate per l’affermazione di una laicità positiva in ogni ambito di vita, “nella società, nello stato, nella chiesa” come recita il titolo di un importante Convegno che le stesse comunità base tennero a Firenze già nel 1987.
Sappiamo di essere controcorrente perché la maturazione della società, della realtà religiosa e della politica sul tema della laicità è un percorso lungo e conflittuale. Ma non siamo affatto soli.
“Meno croce e più Vangelo” valeva nella scuola di Barbiana da dove don Milani aveva tolto il crocifisso. ...
qui .
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La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha detto «no» al crocifisso in classe, pronunciandosi sul ricorso di una cittadina italiana. Si è subito scatenato il putiferio. In Italia la laicità è un obiettivo ancora lontano. Questo non deve indurre allo scoraggiamento. Deve anzi suscitare una spinta a lavorare con più lena perché la cultura della laicità divenga sentire comune. Finché la religione cattolica era l'unica religione dello stato si poteva ancora sostenere che l'esibizione pubblica del crocifisso corrispondesse all'interesse pubblico.
Ma oggi, dopo gli Accordi del 1984, la religione cattolica non è più la sola religione dello stato. Quindi i simboli religiosi, tutti i simboli religiosi, anche quelli della spiritualità o della fede laica, hanno uguale dignità. Le leggi e chi le interpreta devono adeguarsi di diritto e di fatto.
Ma è proprio vero che il crocifisso ha un valore universale e che è la bandiera dell'identità italiana? Che tutti i cittadini, di qualsiasi religione o credo, possono e devono accettare? Ma allora com'è che Costantino ha messo la croce sui suoi labari e in quel segno ha ucciso e in quel segno ha vinto? Com'è che da quel momento la croce è trionfo e vittoria? E' vero che poi Costantino in omaggio alla croce ha abolito la crocifissione. Non però la sostanza del supplizio. Ha continuato a sacrificare innocenti con altri strumenti avvalendosi della protezione della croce. Si potrebbe continuare sul filo della storia, dalla croce indossata dai crociati alla croce brandita dai conquistatori, usata per accendere i roghi di eretici e streghe, fino alla croce sui simboli di partito e alla croce che s'insinua negli attuali arsenali militari.
Lo so bene che la croce ha alimentato anche la speranza del riscatto storico degli oppressi, la loro lotta e le loro rivoluzioni. Ma per lo più ciò è stato considerato una eresia. In realtà ogni volta che il cristianesimo si è aperto e legato ai movimenti storici che puntavano al riscatto dei poveri e degli oppressi, qui in terra e non solo in cielo, ha subito feroci repressioni. Contro quel cristianesimo ribelle puntualmente si sono accesi i roghi fisici o morali. Fino all'attuale allontanamento di don Alessandro Santoro dalla Comunità delle Piagge di Firenze. Non risulta per niente vero che è consentito vedere nella croce il simbolo della prevalenza dell'amore sul potere, come sostiene un teologo alla moda come Vito Mancuso (la Repubblica di ieri 4 novembre). Tutti i movimenti popolari rivoluzionari animati dal Vangelo che hanno visto nella croce il segno della liberazione storica e non solo della redenzione sacrificale trascendente sono stati repressi spesso nel sangue. Quante croci della teologia della liberazione sono state abbattute e calpestate dai crociati della croce esibita come trionfo! La croce si può anzi si deve esporre solo in quanto è segno del potere.


Non per nulla «meno croce e più Vangelo» valeva anche nella scuola di Barbiana da dove don Milani aveva tolto il crocifisso. Meno croce e più Vangelo valeva per un cattolico come Mario Gozzini, il senatore della legge sulla carcerazione, il quale nel 1988 scrisse sull'Unità due forti articoli di critica verso i difensori dell'ostensione pubblica della croce. E vale oggi per tante esperienze di fede cristiana aperte al globalismo dei diritti e alla pace, vale per le comunità di base, vale per tante oscure parrocchie e associazioni, vale per i valdesi. Il problema è che il sistema dei media non ne dà notizia. Le suggestioni di Gozzini sarebbero da rileggere oggi, tanto sono attuali. Egli da fine politico e da buon legislatore fa la proposta di «uno strumento che impegnasse il presidente del Consiglio a studiare e compiere i passi opportuni per ottenere, dalla Conferenza episcopale, l'assenso a togliere di mezzo un segno diventato, quantomeno, equivoco. Ci vorrà tempo e pazienza ma ho speranza che alla fine la ragione e l'autentica coscienza cristiana (quella che bada a Cristo più che ai patrimoni storici) avranno la meglio». La speranza di Gozzini è sempre più la nostra speranza. Il Manifesto, 6 novembre 2009


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Ma io difendo quella Croce 


di Marco Travaglio, Il fatto quotidiano 5 novembre 2009

Il crocifisso, simbolo di sofferenza
che non può offendere nessuno 
di Claudio Magris, Corriere della Sera 7 novembre 2009

La selva di croci sopra Strasburgo di Lorenzo Mondo, La Stampa 8 novembre 2009



Povero Cristo in mano a Berlusconi
di don Paolo FarinellaSe c’è un'immagine blasfema è quella del Cavaliere che tiene in mano un Crocifisso: colui che ha varato una legge incivile contro i "cristi immigrati", che parla di "difesa dei valori cristiani".
MARTELLI Crocifisso, una sentenza ineccepibile
GIULIETTI
Intollerabile assalto alla Corte | CORNAGLIA Morale laica
ODIFREDDI
Simbolo offensivo e anacronstico
COMUNITÀ CRISTIANE DI BASE
Meno croce e più Vangelo
DON ANTONELLI
Il posto della croce è la coscienza di chi crede
FO
Dietro al crocefisso una storia di misfatti e violenze
RODOTÀ
La battaglia su un simbolo |
NOI SIAMO CHIESA La fede si vive nelle coscienze
DON SCACCAGLIA
Simboli religiosi, non togliere ma aggiungere [ link da Micromega ]


II PARTE

lavori in corso

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La caduta del muro nell'Italia di Berlusconi di Eugenio Scalfari, La Repubblica 8 novembre 2009

Quel muro che cadde sulla sinistra di Barbara Spinelli, La Stampa 8 novembre 2009

martedì 3 novembre 2009

BERLUSCONISMO
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Il senso dello Stato? La magistratura è importante.

«I giudici sono potenti e ci tengono ad esserlo. Berlusconi si difende».

Scappando dai processi, cambiando le leggi…
«Le leggi ad personam? Le fa per proteggersi. Se non fai la legge ad personam vai dentro. Una volta dentro, poi non ti chiedono scusa. È il sistema della giustizia in Italia. I magistrati sono gli unici che non pagano mai: irresponsabili».


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Lui dice: «Purtroppo non ho il cinquantun per cento»...
«Trattare non gli piace. Gli riesce difficile prendere atto che la democrazia pone dei freni. Silvio è un uomo del fare. I freni gli danno fastidio. Ma non è un dittatore come dicono».

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Dica.
«Se Berlusconi si fosse limitato alla televisione, oggi avrebbe più del novanta per cento dei consensi. Ma ha voluto giocare in prima persona. E ha spaccato in due il Paese».


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Stralci dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti a Fedele Confalonieri. Da leggere tutta:
qui . Confalonieri fa un ritratto del suo amico B. e certo deve sembrargli un bel ritratto.
Non mi sembra strano essere d'accordo con l'intervistato su parecchi punti: ciò che non sopporto nel berlusconismo coincide spesso con ciò che lo rende amabile e lodevole agli occhi degli elettori, che comunque hanno votato per il PdL e non in maggioranza, anzi.
 A questo proposito:
La leggenda del premier eletto dal popolo di Ilvo Diamanti - Repubblica 11 ottobre 2009 

domenica 1 novembre 2009

PREGHIERA E RELIGIOSITA'

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La preghiera fragile dei vecchi vicini a Dio  del Cardinale Carlo Maria Martini (La Repubblica, 31 ottobre 2009)


La preghiera del cardinale e quella di un laico 
 di Eugenio Scalfari (La Repubblica, 1 novembre 2009)

lavori in corso