lunedì 21 settembre 2009

inseguendo giustizia e verità

Memoria
dell'Avvocatura dello Stato sul (cosiddetto) lodo Alfano
Il testo della memoria è visualizzabile sul sito
Consulta online, nella sezione"Cronache" , sottosezione "Cronache dalla Corte".

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Leggere i documenti direttamente e integralmente è necessario, anche se si dispone del migior commento possibile. Questa 'memoria', poi, contiene affermazioni e argomentazioni tali da essere incredibile nel racconto di altri. Dopo la lettura, le spiegazioni degli esperti risultano più chiare e anche più inquietanti.



domenica 20 settembre 2009

MORTI SUL LAVORO

in guerra e in pace

Villa Pisani_2007


Sei giovani italiani, soldati in missione di pace in guerra, nello svolgimento di un lavoro difficile e terribile. Sono certa che i loro erano obiettivi buoni e costruttivi, nonostante la distruttività del contesto. La mia avversione totale per la violenza e per la guerra mi spinge a piangere ancora più dolorosamente su questi soldati, vittime della conduzione tragica di un conflitto che solo la forza della ragione e della politica, con i mezzi diplomatici della relazione, potrà ricomporre. Morti sul lavoro in guerra i sei soldati, come i morti sul lavoro in pace quelli di cui non celebriamo la vita finita, forse perché alle loro morti nei nostri rassicuranti cantieri siamo assuefatti per la loro funesta quotidianità.


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Una guerra che va ripensata di Barbara Spinelli

E’ stato detto, subito dopo l’attentato a Kabul che ha ucciso sei soldati italiani, che quando si vivono lutti così grandi non son decenti le polemiche e neppure le analisi politiche. Invece è proprio nell’ora del lutto e della pietà che urge il pensiero profondo, come è nelle tenebre che più si aspira alla luce. Neanche la polemica è fuor di posto, non fosse altro perché la guerra stessa è pólemos, controversia, e sulle controversie si dibatte, specie se sanguinose. Parlarne non è offendere i morti ma onorare una missione su cui certamente anch’essi si sono interrogati. ... (La Stampa, 20 settembre 2009)

giovedì 17 settembre 2009

BERLUSCONISMO

VARIAZIONI SUL TEMA DEL LODO ALFANO



La legge del pirata di Franco Cordero

IL CANONE d'una vecchia fisiologia politica distinguetre tre poteri, in mani diverse perché ogni confusione inclina l'asse in senso autocratico (regime organicamente cattivo, notava Montesquieu 261 anni fa), ma la storia corre. L'osservatore contemporaneo ne conta altri due: il quarto soverchia i tre operando nei cervelli, potere mediatico, e il denaro, quinto, li compra tutti. L'Italia 2009 espone scenari davanti ai quali il mondo evoluto rimane senza fiato... La Repubblica, 17 settembre 2009, qui.

Antonio Baldassarre "Osservazioni poco pertinenti" - Intervista
, La Stampa 17 settembre 2009, qui .

Inutili toni apocalittici di Michele Ainis
, La Stampa 17 settembre 2009, qui .

Gaetano Pecorella
"Tesi giuste, chi fa il premier non può difendersi come gli altri" - 
 Intervista,  Corriere della Sera 17 settembre 2009, qui



lunedì 14 settembre 2009


BERLUSCONISMO <> LEGHISMO


Il vomito


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...rerum cognoscere causas...



felix qui potuit rerum cognoscere causas
atque metus omnis et inexorabile fatum
subiecit pedibus strepitumque Acherontis avari:


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Non sarei felice di sapere come siamo arrivati ad avere governanti che "vomitano trivialità ora su uno ora su un altro pezzo d'Italia", ma almeno mi farei una ragione della mia crescente infelicità civile. Non si tratta del diritto di critica che anche i governanti hanno, anche se doverosamente mescolato al rispetto per tutti cittadini e per la loro stessa dignità. C'è una distanza incolmabile tra "criticare"e "ributtare" le proprie ossessioni sul prossimo, una distanza che devono aver ben presente tutti e i governanti prima di tutti gli altri. Come ha avuto inizio questa trista buia umiliante storia italiana, diversa ma uguale a tante altre storie del passato remoto e recente?







* Felice chi ha potuto investigare le cause delle cose e mise sotto i piedi tutte le paure e il fato inesorabile e il risuonare dell'avido Acheronte. Virgilio,Georgiche II, 490-92 

martedì 8 settembre 2009

BERLUSCONISMO <> VATICANISMO <> LEGHISMO


Il baratto


Non sono una giornalista, non sono una politica in carriera, non sono un'avvocata che sa di legge e codicilli. Non sono abbastanza cinica da assuefarmi all'ingiustizia e al disprezzo dei principi di base della convivenza umana e civile. Non sono neanche abbastanza coraggiosa o incosciente da sfidare le ire del padrone e dei suoi legulei. Ormai non sono più sicura di saper distinguere tra un'opinione, una domanda e un insulto passibile di querela. Ho paura, ma non riesco a rinunciare alla libertà di opinione, espressione, fantasia, associazioni e connessioni. Esagero? Forse, non lo so, ma è così che mi sento. Oggi metto insieme alcune dichiarazioni dei "grandi" d'Italia sotto un titolo che è frutto della mia fantasia e delle mie associazioni mentali.


"La difesa che il nostro governo ha compiuto di alcuni principi basilari di civiltà che sono alla base della dottrina cattolica, principi come la difesa della vita umana, la difesa della famiglia sono lì a dimostrare l'eccellenza di rapporti tra il nostro governo e la chiesa, è un rapporto che consolideremo nei prossimi mesi anche su questioni molto importanti come il testamento biologico", ha detto il presidente del Consiglio. (Reuters) Tutto bene, certo, ma sono i miei diritti l'oggetto dello scambio.


L'Osservatore Romano conferma "serenità istituzionale tra governo e Vaticano". Il Papa è stato accolto, nella visita di ieri a Viterbo, «dalle autorità civili in un quadro di evidente serenità istituzionale»: è quanto scrive oggi il direttore del quotidiano, Gian Maria Vian, in un editoriale. (La Stampa) Perfetto! Contenti loro, contenti tutti, purché non debba essere io a pagare il prezzo nei termini ben descritti nell'elenco di B.


Davvero il cardinale Bagnasco ha ricevuto in udienza privata il ministro divorziato Umberto Bossi, da sempre molto devoto a Santa Romana Chiesa (“Il Sud è quello che è grazie all’Atea Romana Chiesa, con i suoi vescovoni falsoni che girano con la croce d’oro nei paesi dove si muore di fame: il principale potere antagonista dei padani”, 3 agosto 1997; “È ora di mandare la Guardia di finanza da certi vescovoni per sapere dove vanno i soldi che hanno raccolto per i poveri. I veri razzisti sono i buonisti, associazioni caritatevoli, tipo Caritas. Agiscono per un solo scopo: riempirsi il portafogli. Come il caporalato delle parrocchie: miliardi di euro in nero gestendo badanti, cameriere eccetera. Sappiamo chi c’è dietro, quali associazioni hanno perso il Dio che sta nei cieli, sostituendolo col dio denaro”, 9 settembre 2002), e il ministro divorziato Roberto Calderoli, talmente affezionato al cattolicesimo da aver proposto nel 1997 lo “sciopero della messa” e da essersi sposato col rito celtico fra simboli nibelungici, druidi, calici di sidro (“che le mani delle nostre donne hanno spremuto dai frutti della terra genitrice”) e giuramenti a Odino (“Sabina, giuro davanti al fuoco che mi purifica: esso fonderà questo metallo come le nostre vite nuovamente generate”)? (Voglio scendere) Il cattolicesimo apostolico romano leghista è una novità. Se piace a Ratzinger, piace a tutti. Anche ai migranti, ai difensori dei diritti umani, alla Convenzione di Ginevra contro i respingimenti... Il prezzo devo sempre pagarlo io, in quanto minoranza?


LA DIGNITÀ VENDUTA AL MERCANTE DI PASSAGGIO - di Silvano Nicoletto


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"Dante, accompagnato da Virgilio, passa sopra le bolge dove i diavoli di Malacoda tormentano con i loro "raffi" uncinati  I BARATTIERI, coloro che si fecero corrompere nell'esercizio dei loro incarichi pubblici.
E' la TANGENTOPOLI della Firenze trecentesca. Dante Alighieri, condannato a morte due volte, nel 1302 e nel 1315, per "baratteria", dai guelfi neri alleati di papa Bonifazio VIII al tempo che lui era uno dei Priori che governavano Firenze, è costretto a fuggire dalla sua città per non tornare mai più. Accusato ingiustamente, Dante si vendica mettendo i veri "barattieri" dentro le bolge del suo Inferno, invischiati per l'eternità in una melma nauseabonda."
XXI canto, i barattieri - Sezione DS "E. Balducci" Isolotto (Firenze)

lunedì 7 settembre 2009

BERLUSCONISMO <> VATICANISMO <> LEGHISMO



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 Blake, William (1757-1827) dal sito http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cerberus-Blake.jpeg


Fantasia dantesca su tema tripolare  



Cerbero, fiera crudele e diversa,


   con tre gole caninamente latra


   sovra la gente che quivi è sommersa.           15 


Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra,


   e ’l ventre largo, e unghiate le mani;


   graffia li spirti ed iscoia ed isquatra.             18


Urlar li fa la pioggia come cani;


   de l’un de’ lati fanno a l’altro schermo;


   volgonsi spesso i miseri profani.                   21  


Quando ci scorse Cerbero, il gran vermo,


   le bocche aperse e mostrocci le sanne;


   non avea membro che tenesse fermo.           24


E ’l duca mio distese le sue spanne,


   prese la terra, e con piene le pugna


   la gittò dentro a le bramose canne.                27  


Qual è quel cane ch’abbaiando agogna,


   e si racqueta poi che ’l pasto morde,


   ché solo a divorarlo intende e pugna,             30   


cotai si fecer quelle facce lorde


   de lo demonio Cerbero, che ’ntrona


    l’anime sì, ch’esser vorrebber sorde.             33


 


Dante Alighieri, Inferno, VI 13-33




Cerbero è il cane della mitologia greca guardia dell'Inferno. E' un mostro a tre teste, ma per Dante è soprattutto  tre gole che divorano, essere infernale in cui si concentrano il desiderio insaziabile, la voracità e la golosità fuori misura, simbolo della colpa ch viene punita e strumento della punizione inflitta. Una discordia inesauribile agita le sue teste, quasi a rappresentre orridamente i vizi che causano le discordie civili fiorentine: "superbia, invidia e avarizia / sono le tre faville c'hanno i cuori accesi" (74-75).


NB. Solo una fantasia. Ogni riferimento a personaggi e vicende reali è puramente casuale e non voluto.

venerdì 4 settembre 2009

LA LEZIONE


DAL nEW yORK tIMES - 3 SETTEMBRE 2009


"The lesson: No one can mess with Silvio Berlusconi, not even the church." NYT, 3/09/09


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L'ho capito da tempo che nessuno può, IMPUNEMENTE, mettersi a questionare con Berlusconi. Non ho infatti pubblicato le 10 domande di Repubblica, come avrebbe preteso la mia coscienza civile. HO PAURA. Ho paura di B. 1816 e dei suoi avvocati, io povera piccola blogger. Ma non mi arrendo. Lotterò comunque per la libertà di informazione e di opinione, evitando soltanto di  prestare il fianco ad eventuali attacchi del potere imperante.